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Tecnologia biometrica per la smart home: cos'è e perché è utile

L’identificazione basata sulle caratteristiche fisiche univoche non è solo un’alternativa alle password, ma la porta d’accesso alle evoluzioni dei servizi legati alla domotica.

I sistemi di riconoscimento biometrico sono utilizzati ormai da decenni per sfruttare le caratteristiche fisiche univoche fornite da impronte digitali, da dettagli del volto e persino della voce come vere e proprie password sempre disponibili e sicure. Tuttavia, non si deve limitare questa branca della tecnologia a un unico ambito perché può allargare notevolmente l'orizzonte di numerose applicazioni a tutto vantaggio di una completa personalizzazione delle esperienze, del comfort e soprattutto dell'automatizzazione. 

Ed è per questo motivo che i sistemi biometrici stanno avendo sempre più riscontro anche nella smart home, in combinazione con accessori e gadget della domotica moderna. Ma quali sono i sistemi di riconoscimento biometrico, come si utilizzano e quali saranno gli sviluppi futuri all'interno delle mura domestiche?
 

Cos’è la tecnologia biometrica

Facciamo un passo indietro. La prima traccia di un metodo di identificazione scientifico biomedico risale alla metà del XIX secolo, in Francia, con il criminologo Alphonse Bertillon, che per primo ebbe l'intuizione di associare caratteristiche fisiche del corpo umano per distinguere un individuo dall'altro. All’epoca ci si basava soprattutto su misurazioni del sistema scheletrico oppure su dettagli che ora potrebbero farci sorridere, come naso, dita e persino sulle linee delle orecchie. L'accelerata avvenne poco dopo, alla scoperta delle caratteristiche davvero univoche dell'impronta digitale. L’alternarsi di creste e valli sulla superficie dei polpastrelli delle dita delle mani cambia infatti persona a persona ed è facilmente rilevabile con metodi semplici ed economici.

In seguito, si scoprirono altre parti del corpo del tutto paragonabili per univocità, come l'iride oppure la retina nell'occhio, mentre in tempi più recenti si è utilizzato il mix di tutti i componenti del volto e il riconoscimento della voce. Oltre che a scopo identificativo, una delle prime applicazioni concrete di queste potenzialità, fu proprio quella di utilizzarle come credenziali pronte all’uso in qualsiasi momento. Per sfruttarle, bastavano lettori digitali in grado di rilevare una serie di punti o di pattern per ritrovare un determinato ID in un database, per esempio per accedere a un spazio riservato fisico o digitale. 

Con gli smartphone moderni, l'impronta o il volto sono ormai diventate password immediate e semplicissimi da utilizzare anche in abbinamento con la nuova innovazione fornita dalle passkey, come metodo di verifica sul dispositivo in abbinamento alle chiavi salvate da ogni servizio compatibile.
 

Il riconoscimento biometrico nella domotica

La domotica ha da subito abbracciato i sistemi di riconoscimento biometrico, in modo particolare per le serrature digitali che sostituiscono le chiavi tradizionali con lettori delle impronte, se non addirittura dell'iride o della retina. Ma non solo: in un mondo che vira sempre più verso la personalizzazione di ogni qualsivoglia esperienza, la capacità di software di poter comprendere con quale utente si sta interagendo è diventata un'esigenza ormai imprescindibile per accompagnare ogni servizio. 

Inclusa l’automatizzazione, che sta diventando una parte ormai preponderante dell'abitazione connesse. Come dimostrato dalle innumerevoli soluzioni fornite da Somfy, l'automatizzazione migliora a 360 gradi tutte le varie sfaccettature della vita quotidiana dal miglioramento della qualità dell’aria alla gestione delle tapparelle per migliorare l'efficienza energetica e il comfort termico abitativo fino a citofoni e videosorveglianza e alla gestione tech dei punti d'accesso come portoni o cancelli. Tutto è gestibile dal proprio smartphone protetto da password biometrica, che può anche fornire un accesso in multiutente alle piattaforme di gestione per richiamare al volo preferenze personali oppure impostare scenari personalizzabili. 
 

Il futuro dei sistemi biometrici nella domotica

Presto, i sistemi biometrici si fonderanno sempre più con la domotica e si può già provare a immaginare a cosa potremmo assistere negli anni a venire. L’intelligenza artificiale per la smart home sta già dando una propulsione netta alle innovazioni, lavorando in modo particolare sulla possibilità di interagire in modo naturale, soprattutto con la voce, per gestire i dispositivi senza troppa fatica. L’AI è anche a bordo dei device stessi, che la sfruttano in combinazione al machine learning per mettere in pratica cosa hanno imparato dall’osservazione delle abitudini di ogni singolo componente dell'abitazione.

Non è utopia immaginare come la domotica eliminerà molti passaggi, venendo così incontro anche a utenti più maturi e meno esperti di tecnologia. Per esempio: i sistemi di riconoscimento biometrico ascolteranno i comandi vocali comprendendo subito quale abitante della casa sta parlando, per richiamare le sue preferenze personali. Basterà quindi dire: “Ho caldo” e si avvieranno routine preimpostate dal singolo utente in abbinamento a ciò che il sistema reputa più importante e aderente, applicando le automatizzazioni alle stanze dove spende più tempo durante la giornata e negli orari in cui è più presente. 

In futuro potrebbe anche non servire più parlare: le videocamere ad alta risoluzione riconosceranno l’utente, i sistemi comprenderanno se c’è qualcosa che non va e si regolerà in automatico temperatura e ombreggiatura, modificando le illuminazioni artificiali. Nel caso, si potrebbero anche attivare sistemi di emergenza o richieste di soccorso. 

Un’anteprima di queste potenzialità arriva da una delle ultime novità di Somfy ovvero Amy Sun Protect io, con l’interruttore intelligente da montare a parete, dotato di un sensore di temperatura interna che rende intelligente la protezione solare motorizzata anticipando le ondate di calore estive per mettere al sicuro la casa dai picchi di calore. Con l'algoritmo dedicato che fa tutto da solo, per garantire sempre la temperatura interna più confortevole. Non a caso, la novità in arrivo nella seconda metà del 2024 in Italia ha vinto il premio R+T 2024 Gold Innovation Award nella categoria "Building Automation".
 


Diego Barbera è giornalista per Wired Italia, portale punto di riferimento della tecnologia e lifestyle.
In questi anni ha collaborato con riviste, quotidiani e radio e ha scritto romanzi per CasaSirio Editore.

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